Il racconto attorno al fuoco è la forma più antica di tramandare storie. Attraverso i secoli la tradizione orale del raccontare, ha preso diverse forme che da sempre hanno affascinato l’essere umano. Il suo bisogno di fissare questi racconti nella memoria e di tramandarli è testimoniato dalle incisioni rupestri e dalle parole scritte nei libri. Ma il libro è un semplice oggetto, così come sono ‘segni muti’ le figure, se non ci fosse qualcuno che ha la capacità di rendere magico questo oggetto dando una voce a questi segni. Quando nella parola scritta i suoni, i sapori, gli odori e le immagini assumono una forma sensibile, evocati da una voce narrante che con la sua passione e il suo coinvolgimento, risveglia la memoria del corpo, la magia è compiuta. Perché in quel momento il narratore e chi ascolta vengono catapultati in altre possibilità del reale e vivono uniti la stessa storia.
Ma come per la maionese, non basta avere gli ingredienti giusti, bisogna anche saperli mescolare con maestria. Ecco una lista di accorgimenti affinché la maionese non impazzisca:
- creare uno spazio comodo e quieto
- spegnere il cellulare e chiudere la porta
- accendere il camino o l’abat jour
- entrare in uno stato di calma facendo delle profonde espirazioni e sintonizzarsi
- appena si apre la prima pagina essere pronti a partire insieme per un viaggio
- prestare la propria voce ai personaggi della storia significa vivere le loro stesse emozioni
- se c’è qualche intruso mentale che ti giudica mentre dai la voce al lupo, lo saluti e vai avanti
- la storia può essere integrata da domande e commenti del tuo pubblico solo se sono in tema
- più sei partecipe, più ti metti in gioco, più coinvolgimento saprai creare
Se vuoi tenerti aggiornata sulla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza, ti consiglio di visitare il blog testefiorite.it di Roberta Favìa.
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