Ti sarà capitato di sentirti annaspare dentro ad una conversazione che, involontariamente, ti ha portato in un vicolo cieco. Non si sa come né perché, ma adesso non sai più come uscirne. Queste situazioni spesso accadono quando si dà per scontato che le persone che incontriamo e e il loro modo di agire, siano una fedele riproduzione di noi stessi nel mondo. Non c’è intenzionalità né tanto meno insensibilità da parte tua, quanto il fatto che i condizionamenti culturali sono molto potenti e spesso agiscono a nostra insaputa. Ma visto che è meglio prevenire piuttosto che mettere una toppa, che spesso è peggiore del buco, oggi ti suggerisco di drizzare particolarmente le antenne quando davanti a te si trova una donna o un’amica che, per scelta di vita o per impossibilità, è una donna senza figli.
La maternità viene ampiamente considerata come il destino biologico delle donne, un istinto primordiale e naturale, a volte addirittura un dovere. La maternità biologica è considerata dal punto di vista psicologico come una fase di sviluppo fondamentale per diventare adulta. La gravidanza è molto idealizzata nell’arte e nella letteratura. Può dare senso e significato alla propria vita e spesso le donne con figli godono di uno status più elevato nella società.
Non c’è da sorprendersi quindi che a fronte di queste pressioni sociali, alcune donne senza figli possano sentirsi “sbagliate” o “manchevoli” e magari senza volerlo, facciano di tutto per “correggersi”.
Ecco un elenco di frasi da NON dire, se vuoi evitare di innescare reazioni esplosive:
- “Tu non puoi capire perché non hai avuto figli”
- “Non ti piacciono i bambini?”
- “Se non ti piacciono i bambini perché non ti prendi un cane?”
- “Ah ora capisco, lavori con i bambini perché non hai avuto figli tuoi.”
- “Sei sicura di aver tentato il tutto e per tutto?”
- “Ti sei svegliata troppo tardi, dovevi pensarci prima.”
- “Chi si occuperà di te quando sarai vecchia?”
- “Almeno la nuora le ha dato dei nipotini.”
- “Lo sai che in Inghilterra una donna di 60 anni è diventata mamma? Dai non mollare!”
- “Puoi sempre adottare.”
- “Beata te che non hai preoccupazioni.”
- “Ma cosa fai tutto il giorno?”
- “Si vede che non sei madre, altrimenti avresti portato in tavola il cesto del pane per tutti.”
- “Beh, dai almeno avrai fatto carriera, visto che non ti sei realizzata con la maternità”
E per te qual è stata la frase più irritante che ti hanno rivolto? Scrivimela nei commenti.
Alla mia partenza per stare via qualche mese, sono stata accusata di abbandonare mio figlio il quale, a 27 anni, viveva già per conto suo con la sua compagna.,,,
Incredibile Ludovica! Grazie della tua testimonianza. Sembrerebbe che l’accudimento dei figli, che rispecchia solo una fase del ruolo materno, resti un marchio indelebile e inamovibile allo scorrere del tempo. I ruoli restano, ma le esigenze degli esseri umani cambiano e si trasformano. Tutto è in divenire e chi rema contro a questa legge naturale… fa inevitabilmente una grande fatica. Spero tu sia partita!